Trenta
giorni di tempo per il Ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca
per procedere all'introduzione ''a pettine'' dei docenti precari in
graduatoria. In caso di mancata ottemperanza, verra' nominato un
apposito commissario (il dirigente generale della Funzione Pubblica
Luciano Cannerozzi de Grazia) che procedera' d'ufficio ad adempiere al
dictum giudiziale. Lo ha deciso il Tar del Lazio, condannando il
dicastero guidato da Mariastella Gelmini anche alle spese per ''elusione
dell'ordinanza cautelare e violazione della Costituzione''.
La sentenza del Tar non cambiera' nulla delle decisioni del Ministero
dell'Istruzione sull'inserimento dei precari nella scuola. A precisarlo
e' una nota dello stesso dicastero nella quale si annuncia ''un
emendamento al Decreto Ministeriale salvaprecari che conferma i
provvedimenti del Ministero e che consentira' di rendere inefficace il
pronunciamento del TAR e di evitare il commissariamento''.
''Con l'emendamento che sara' proposto in sede di conversione del DM
salva-precari - prosegue la nota - il Ministero non consentira' il
trasferimento da una graduatoria all'altra, garantendo (e limitando)
pero' la possibilita' di inserimento in coda in altre 3 province (in
posizione subordinata rispetto a coloro che sono gia' inseriti in queste
ultime)''. In questo modo, sostiene il MIUR, ''mentre vengono quindi
garantite le legittime aspettative di coloro che hanno da tempo scelto
una provincia e non devono essere scavalcati dai nuovi inseriti o dai
trasferiti dell'ultima ora, con l'inserimento in coda in altre 3
province, vengono ampliate le possibilita' di ottenere assunzioni a
tempo indeterminato o determinato, soprattutto in quelle province in cui
le graduatorie risultano meno affollate. Non e' giusto deludere l'aspettiva
legittima di chi ha scelto una graduatoria provinciale per la sua
iscrizione e si vede scavalcato da un trasferimento dell'ultimo momento
di un candidato di un' altra provincia''.
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