Dal 16 novembre, data di entrata in vigore del decreto
legislativo n. 150, cambia il contratto nazionale del comparto scuola.
Le modifiche riguardano in particolar modo tutta la
parte relativa al codice disciplinare del personale Ata che
attualmente è completamente contrattualizzato.
Per evitare equivoci l’articolo 68 del decreto
chiarisce che il nuovo codice disciplinare costituisce norma
imperative “ai sensi e per gli effetti degli articoli 1339 e 1419,
secondo comma, del codice civile”.
Ma cosa dicono i due articoli in questione ? Una cosa
molto semplice: la legge può apportare modifiche ai contratti di
natura privatistica e ogni norma contrattuale contraria perde
qualunque efficacia.
Il risultato è altrettanto semplice: il nuovo codice
disciplinare, contenuto nell’articolo 69 del decreto, viene inserito
di diritto nel contratto nazionale del comparto scuola.
Cosa cambierà per il personale Ata ?
Molte cose.
Innanzitutto viene introdotta la fattispecie del
licenziamento per infrazioni che fino ad ora venivano considerate gravi,
ma non gravissime (per esempio la falsa attestazione della presenza in
servizio, in altre parole far timbrare il cartellino ad un collega di
lavoro o indicare un orario di uscita diverso da quello effettivo nel
foglio di presenza comporta il licenziamento)
E poi alcune sanzioni che fino ad ora erano riservate
all’Ufficio regionale possono essere inflitte anche dai dirigenti
scolastici che attualmente non possono andare al di là della multa
fino a 4 ore di stipendio.
D’ora in poi invece i dirigenti scolastici potranno
usare anche la sospensione dal servizio e dallo stipendio fino a 10
giorni.
Modifiche importanti sono previste anche per la
disciplina del personale docente (vengono abrogati alcuni articoli del
TU del 1994 che attualmente regolano la materia).
Anche nei confronti dei docenti aumentano i poteri dei
dirigenti scolastici che finora potevano arrivare al massimo
all’avvertimento scritto.
D’ora innanzi rientrerà nella facoltà del dirigente
scolastico ricorrere alla censura e alla sospensione dal servizio fino
a 10 giorni.
In qualche Regione ci si sta già organizzando in questa
direzione.
In Lombardia, per esempio, il direttore regionale ha
trasmesso una circolare esplicativa a tutti i dirigenti scolastici
chiarendo quali sono le nuove procedure.
Adesso, però, si attendono le reazioni dei sindacati
che, forse, non avevano prestato sufficiente attenzione a questa parte
del decreto