da LA STAMPA.it
Gelmini: tetto del 30% agli alunni stanieri
«La presenza di stranieri non è problema di razzismo ma didattico»
ROMA 8/1/2010
Il tetto del 30% agli alunni stranieri nelle classi «è un modo utile per
favorire l’integrazione», «per evitare le classi ghetto», perchè la
presenza di stranieri nelle classi «non è un problema di razzismo, bensì
un problema didattico»: così sottolinea - in una nota - il ministro
dell’Istruzione Mariastella Gelmini le novità che partiranno dal
prossimo anno scolastico, perchè, bando «alla ingiustificata polemica di
tipo ideologico», «la scuola deve essere il luogo dell`integrazione», ma
«la scuola italiana deve mantenere con orgoglio le proprie tradizioni
storiche e insegnare la cultura del nostro Paese».
«Spesso, all`interno di questo dibattito ci si è voluti dividere
agitando una ingiustificata polemica di tipo ideologico. La scuola deve
essere il luogo dell`integrazione. I nostri istituti sono pronti ad
accogliere tutte le culture e i bambini del mondo», ha affermato il
ministro Mariastella Gelmini, aggiungendo: «Alla stesso modo la scuola
italiana deve mantenere con orgoglio le proprie tradizioni storiche e
insegnare la cultura del nostro Paese. L`inserimento, ad esempio, dell`
educazione alla cittadinanza va proprio in questa direzione: insegnare
il rispetto per le altre culture e affermare contemporaneamente
l`importanza delle regole civili, della storia, delle leggi e della
lingua italiana. Una indispensabile condizione questa per realizzare una
vera integrazione».
«La presenza di stranieri nella scuola italiana - sottolinea Gelmini -
spesso concentrati in alcune classi, non è certo un problema di razzismo
ma un problema soprattutto didattico». «Lo sanno - prosegue - le molte
mamme che vedono la classe dei loro figli procedere a due velocità di
crescita formativa, con alcuni studenti che rimangono indietro ed altri
che riescono ad andare avanti meglio».
Così «stabilire un tetto del 30% di alunni stranieri per classe - ha
aggiunto il ministro Gelmini - è un modo secondo me utile per favorire
l`integrazione, perché grazie a questo limite si evita la formazione di
’classi ghetto' con soli alunni stranieri». Anzi «i bambini stranieri
devono essere inseriti nelle classi con i bambini italiani per evitare,
come accade in molte città, che si formino scuole e classi composte solo
da stranieri. Gli alunni non italiani hanno bisogno di stare con quelli
italiani per potersi integrare al meglio».
«Credo - chiosa il ministro - che su questo punto sia destra che
sinistra siano d`accordo, come dimostrano le esperienze di tante
amministrazioni locali».
Oltre al tetto, inoltre, «è fondamentale prevedere classi di inserimento
di durata limitata per poter insegnare la nostra lingua a chi è appena
arrivato in Italia ad un livello sufficiente per non sentirsi in
difficoltà con i coetanei». E «questi momenti di inserimento» si
svolgeranno - spiega il ministro - sia la mattina che il pomeriggio,
mentre nella scuola media una parte di ore della seconda lingua potrà
essere usata per lo studio dell`italiano.
«Comunque non basta inserire un ragazzo straniero in una classe di
studenti italiani per ottenere una effettiva integrazione», aggiunge
Gelmini, concludendo: «E` necessario aiutare gli studenti stranieri ad
imparare bene la nostra lingua, perché questa è l`elemento fondamentale
che consente ai ragazzi stranieri di non sentirsi in difficoltà e in
imbarazzo con i compagni e di realizzare un primo importante passo verso
la completa integrazione».
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