GILDA DEGLI INSEGNANTI

PROVINCIA DI NAPOLI

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Assenteisti e fannulloni

di Michele Paduano
 

Il recente battage giornalistico richiama l' attenzione sugli insegnanti che, a parere degli articolisti, sarebbero tutti assenteisti o fannulloni. Pensate: un esercito di 700/800 mila docenti che sparisce dalle aule senza che nessuno se ne accorga; oppure una moltitudine di inetti che passa il suo tempo trastullandosi o leggendo il giornale. E' opportuno forse ricordare che "assenteista" è colui che nell'orario di servizio non è presente sul posto di lavoro senza che il dirigente ne sia al corrente: è quanto vogliono far credere che accade nelle nostre scuole senza che questo fatto infici il normale andamento di un Istituto!

Chi scrive di queste cose con tale approssimazione non ha la più pallida idea di come funzioni una scuola; dunque, è in mala fede o, peggio, scrive su commissione. Sarebbe bene ricordare che gli insegnanti hanno gli stessi diritti di cui godono gli altri lavoratori, per cui è possibile che si ammalino, che abbiano un lutto in famiglia, che necessitino di cure particolari, e anche che chiedano di usufruire di alcuni giorni di ferie anticipate, che saranno però decurtate dal periodo di ferie ordinarie.

Si evince lapalissianamente che un docente, che non si trovi a scuola, non si imbosca di certo, ma più verisimilmente ha presentato all'amministrazione un certificato medico (necessario anche per un solo giorno di malattia), ha richiesto un permesso per motivi di famiglia, ha fatto domanda per una giornata di ferie.

Ovvia conclusione è che, se un insegnante non è presente, è stato evidentemente autorizzato, quindi il termine " assenteista" risulta un' espressione impropria. L'abbandono degli alunni oltretutto prevede per il docente responsabilità penali; ma, in ultimo, chi non si accorgerebbe che in una classe non c'è l'insegnante?

Anche l'uso del termine "fannulloni" denunzia una scarsa conoscenza della realtà della scuola. Si provi ad immaginare cosa possano fare 25/30 alunni mentre il professore fa il cruciverba o legge il giornale. Le argomentazioni fin qui riportate non vogliono tacere che vi siano sacche di disimpegno più o meno definito, ma da qui a dileggiare un'intera categoria, peraltro una delle più deboli, ce ne passa!
Diciamo piùttosto che la realtà contemporanea ha bisogno di vittime, di colpevoli sui cui possano ricadere tutte le responsabilità di una società in declino, responsabilità che probabilmente sono di altri.


7 settembre 2007