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GILDA DEGLI INSEGNANTI |
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In realtà questa formulazione sembra nascondere uno scopo ben preciso: innanzitutto impedire che nelle scuole "dilaghi" la riduzione dell’orario di servizio del personale ATA da 36 a 35 ore che, pur adottata in accordo fra le parti (RSU e dirigente scolastico), non sempre è pienamente giustificate dalle norme del contratto nazionale; una seconda motivazione potrebbe essere ricercata nella stessa volontà delle organizzazioni sindacali restie ad accettare che i contratti di istituto regolamentino materie sulle quali il quadro contrattuale nazionale non è ancora del tutto definito. Lo scorso anno, per esempio, furono proprio alcuni sindacati provinciali ad impugnare contratti di scuola che tentavano di regolare la questione del tutor o quella del maggior impegno del personale docente e non docente connesso con le iscrizioni anticipate nella scuola dell’infanzia. I revisori dovranno anche verificare che la scuola non liquidi nessun compenso, neppure sotto forma di "acconto" prima che il contratto sia stato "vidimato".
Quest’anno, quindi, RSU e dirigenti scolastici dovranno prestare la massima
attenzione nella stipula del contratto di scuola: se i revisori dovessero fare
rilievi il contratto andrebbe infatti rivisto e, tenuto conto che le verifiche
contabili avvengono mediamente ogni 3-4 mesi, si potrebbe correre il rischio di
non riuscire a liquidare i compensi in tempi rapidi. |