Scuola, centrodestra all’attacco: è controriforma
Roma. Non fa sconti Valentina Aprea, già sottosegretario al ministero
dell’Istruzione con Letizia Moratti: «L'opera di restaurazione del centralismo è
iniziata». Si parla della decisione del nuovo titolare del dicastero Fioroni di
sospendere la sperimentazione dei nuovi licei e dei campus
tecnico-professionali, previsti dalla riforma varata dal governo Berlusconi per
l'anno scolastico 2006-2007. Condanna senza appello e altri sospetti:
«Evidentemente Fioroni - sostiene la Aprea - ha la coda di paglia, nel senso che
questo suo primo atto potrebbe preludere a decisioni più gravi e conservatrici,
tese ad interrompere il processo di riforma del secondo ciclo». Forza Italia è
decisamente la più dura nel contestare lo stop alla sperimentazione. Un
intervento nel quale legge il cedimento alle componenti sindacali che più
fortemente hanno contrastato il progetto della Moratti. «È inutile nascondersi -
sostiene l’azzurro Fabio Garagnani - che parte delle componenti della scuola, e
mi riferisco alla Cgil e ai settori più a sinistra del corpo docente, hanno
pesantemente boicottato la sperimentazione e ostacolato a ogni livello
l'applicazione della legge violando così i doveri di lealtà e correttezza che
devono caratterizzare un docente scolastico». Accuse gravi a cui Garagnani
aggiunge «che l'attuale viceministro dell'istruzione, Mariangela Bastico dei Ds,
si è caratterizzata in Emilia Romagna, non solo per l'opposizione illegittima
alla riforma, ma ha addirittura invitato con toni perentori le istituzioni
scolastiche a non attuare la sperimentazione, come risulta da una intervista da
lei rilasciata alla stampa». Proprio da nove Regioni, in effetti è venuta la
formale contestazione dell’avvio della sperimentazione culminata dalla
presentazione di un ricorso al Tar sostenuto anche dalla Conferenza
Stato-Regioni. Comprensibile quindi da parte loro la soddisfazione per la svolta
di Fioroni. «Le ragioni del ricorso - spiega Gianna Pentenero, assessore
piemontese all’Istruzione - sono ampiamente recepite nella motivazione di
sospensiva del decreto, che fa riferimento allo stato di incertezza e di
disorientamento che la riforma prospettata dall' ex ministro Moratti aveva
creato nelle scuole e nelle famiglie».
3 giugno 2006 |