Irrisolto il giallo degli anticipi della scuola
dell’infanzia. Disapplicati o no?
Gli anticipi di iscrizione alla scuola dell’infanzia non hanno trovato
sostanzialmente accoglienza fin dalla loro comparsa.
Il no dei sindacati è sempre stato netto e deciso, quello di molti insegnanti
anche; nemmeno gli Enti locali sono stati favorevoli a questo aspetto di riforma
che, invece, sembra essere gradito a parte delle famiglie, soprattutto quando
sono alla ricerca di soluzioni di assistenza per i figli e non possono contare
sui servizi per la primissima infanzia (rari, costosi e supergettonati). Non ci
sono ancora dati certi sul numero di bambini iscritti nel 2005-2006 in anticipo
a scuole dell’infanzia: si parla di 8-10 mila, ma potrebbero essere anche di più
(senza contare quelli, certamente numerosi, iscritti alle scuole paritarie).
A generale richiesta, il programma dell’Unione ha deciso di abrogare, anche per
ragioni pedagogiche, l’istituto dell’anticipo. Il ministro Fioroni e il
vice-ministro Bastico hanno fatto intendere di volere arrivare quanto prima alla
radicale eliminazione di quella norma. Nel frattempo è sembrato che una mano per
mettere il silenziatore sull’anticipo sia stata data dal recente accordo sulla "disapplicazione".
Ma, a dire la verità, il testo dell’accordo del 17 luglio non prevede
disapplicazione degli anticipi e si limita a prendere atto della impossibilità
di darvi in qualche modo attuazione.
Molti però hanno ritenuto che la disapplicazione della sequenza contrattuale
valesse non solo per tutor, esperti e mobilità, ma anche per gli anticipi.
Lo stesso ministro Fioroni, rispondendo ad interpellanza parlamentare, ha
parlato di disapplicazione degli anticipi. Una forzatura? O semplicemente un
malinteso?
Ancora una settimana fa, dal proprio sito (www.flcgil.it) la Cgil-scuola
precisava che nella sequenza contrattuale del 17 luglio scorso è stato
accantonato definitivamente il confronto contrattuale (iniziato il 30 agosto
2004) in merito alle condizioni di lavoro delle nuove figure professionali. Non
ha parlato, però, di disapplicazione, e, invece, ha ricordato nuovamente che la
Flc Cgil ne chiede da sempre la cancellazione.
Voglia di disapplicazione o vera disapplicazione in forma criptica?
31 luglio 2006 |