Il ministro "cacciavite"/1. Ecco gli "aggiustamenti"
Lo aveva detto, il ministro Fioroni, ed è stato di parola: il suo
strumento preferito per cambiare sarà il cacciavite, non certo il bulldozer. In
altri termini, i piccoli aggiustamenti, non l’abrogazione, e possibilmente la
via amministrativa, non quella legislativa, se non in casi estremi.
Così, nel giro di pochi giorni, Fioroni ha emanato il DM 31 maggio 2006, con il
quale ha sospeso il progetto di innovazione del secondo ciclo avviato dalla
Moratti con il DM 775/2006, la circolare n. 45 del 9 giugno (adeguamento degli
organici di diritto alle situazioni di fatto), una nota (9 giugno) con la quale,
recependo le sentenze del TAR, stabilisce che la valutazione dell’insegnamento
della religione cattolica va indicata in un documento separato; un’altra nota
(12 giugno) volta a ridimensionare e praticamente annullare il portfolio come
strumento di valutazione; il DM 46 del 13 giugno (seguito il 22 giugno da una
nota esplicativa), con il quale stabilisce che la quota del 20% del curricolo
obbligatorio non è finalizzata (come prevedeva un DM della Moratti) alla
sperimentazione del secondo ciclo, ma a rendere concreta l’autonomia delle
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado; infine il DM 47, con il quale si
annullano gli effetti di un altro DM della Moratti, quello sulle confluenze dei
percorsi e sulla corrispondenza dei titoli di studio delle scuole secondarie di
secondo grado con i nuovi ordinamenti di cui alle legge n. 53/2003, contro il
quale le regioni avevano promosso un vasto contenzioso giurisdizionale al Tar ed
alla Corte Costituzionale. Insomma interventi mirati. Poi si vedrà.
Il ministro "cacciavite"/2. Tempi lunghi per le
revisioni più importanti
La legge n. 53/2003 (riforma Moratti) prevede che i decreti legislativi di
attuazione della stessa legge possano essere rivisti entro i 18 mesi successivi
alla loro entrata in vigore (analoghe misure di correzione in progress erano
contenute anche nella legge n. 30/2000, riforma Berlinguer).
Il ministro Fioroni ha così l’opportunità di effettuare una serie di modifiche,
anche rilevanti, ai sei decreti legislativi emanati dalla Moratti. Per alcuni –
quelli che sono ancora entro i termini dei diciotto mesi successivi all’entrata
in vigore – ci sarebbe un sia pure ristretto margine di tempo per fare le
modifiche (i decreti lgs 76/2005, sul diritto-dovere, e 77/2005, sull’alternanza
scuola lavoro, hanno la data limite del novembre 2006; il 226/2005, sul secondo
ciclo, e il 227/2005, sulla formazione iniziale e il reclutamento degli
insegnanti, quella del maggio 2007). Per altri due (il 59/2004 sul primo ciclo e
il 286/2004 sulla valutazione) i termini per la revisione sono scaduti.
Ma con un provvedimento di legge già allo studio, da inserire nel tradizionale e
bipartisan (nel senso che vi hanno ricorso tutti i governi) decreto legge
cosiddetto "milleproproghe", non solo si potrebbero spostare i termini per la
revisione dei primi quattro decreti legislativi, ma anche – per legge si può
fare – riaprire i termini per gli altri due, e rivedere così anche alcuni
aspetti della normativa delegata sul primo ciclo e sul sistema di valutazione.
Si parla di fissare i nuovi termini per la metà, se non alla fine del 2008. Così
ci sarebbe tutto il tempo per stabilire quegli accordi con le Regioni e con i
sindacati la cui mancanza ha contribuito non poco a rendere tanto impervio e
quasi impraticabile il cammino della legge n. 53.
26 giugno 2006 |