Pochi soldi in finanziaria per il contratto scuola
di R.P.
Protestano sindacati e opposizione. Alla Camera, il ministro Fioroni risponde
al question-time e assicura che per il contratto ci sono anche vecchi risparmi.
Valentina Aprea (FI): "Dichiarazioni inaccettabili. Il Ministro deve
dimettersi".
Si complica e si infiamma il dibattito sui provvedimenti finanziari relativi
alla scuola.
Nel pomeriggio del 18 ottobre il ministro della pubblica istruzione Giuseppe
Fioroni ha risposto al question time proposto da un nutrito gruppo di
parlamentari dell’opposizione ma non sembra aver convinto molto, tanto che anche
da parte sindacale sono già arrivate critiche e prese di posizione.
L’interrogazione dell’opposizione riguardava un po’ tutti i temi caldi del
momento: dai tagli agli organici al problema della lingua inglese nella scuola
elementare senza tralasciare la questione del rinnovo del contratto del
personale della scuola.
Fioroni ha risposto osservando che la legge finanziaria non si dimentica affatto
dei contratti: per l’intero comparto del pubblico impiego sono previsti 807
milioni per il 2006 e 2.193 milioni per il 2008.
Ed ha anche ricordato che a queste risorse vanno aggiunti una quota pari allo
0,7% dell’intero monte salariale già prevista dall’accordo fra Governo e
sindacati di qualche mese fa anche i risparmi dovuti alle razionalizzazioni
effettuate dal precedente esecutivo ("Si tratta di 158 milioni per i docenti e
di 58 milioni per gli ATA" ha precisato il Ministro).
Per quanto riguarda la questione dei docenti specialisti di inglese, Fioroni ha
sottolineato che la norma che ne prevede la loro eliminazione risale alla legge
finanziaria di due anni fa; la norma però non ha trovato attuazione perché, ha
ricordato ancora il Ministro, il precedente Governo non ha mai reso disponibili
i fondi necessari per attivare i corsi di aggiornamento necessari a mettere
tutti i docenti nella condizione di poter insegnare la lingua inglese nella
propria classe.
"Oggi - ha annunciato il Ministro - abbiamo ritrovato i soldi per la
formazione".
Ma dai sindacati arriva già l’altolà.
"L’attività di formazione non può essere considerata obbligatoria - sostengono
da tempo tutti i sindacati - e poi la questione non può essere decisa in modo
unilaterale dal Governo. Si tratta di materia contrattuale".
Le critiche all’intervento del Ministro arrivano ovviamente anche
dall’opposizione: "Le spiegazioni del Ministro - dichiara Valentina Aprea (Forza
Italia) da noi interpellata - sono del tutto inaccettabili. Se per il
contratto-scuola un po’ di soldi ci sono è solo grazie a noi che negli scorsi
anni abbiamo governato bene. Fioroni non può fare riferimento al gruzzolo che si
ritrova per merito nostro. Un po’ di soldi ci sono, ma questo non lo giustifica
e non lo assolve: nella finanziaria non ci sono stanziamenti freschi per la
scuola e questo non va bene".
Ma le critiche di Aprea non si fermano qui: "In Commissione Istruzione ormai sta
succedendo di tutto, la maggioranza è spaccata e litigiosa, la relatrice Alba
Sasso è arrivata a chiedere la cancellazione dell’art. 67 che prevede una
clausola di salvaguardia che dovrebbe garantire i risparmi richiesti dal Tesoro.
Mi sembra una situazione quanto meno contradditoria, se la maggioranza non è
d’accordo con il testo della manovra, deve trarne le conseguenze: o Alba Sasso o
il Ministro devono rassegnare le dimissioni".
18/10/2006
18 ottobre 2006 |