Fioroni illustra in Commissione Cultura le linee di
programma
Commentando l’audizione di oggi del ministro Fioroni presso la VII
Commissione della Camera dei deputati, Alba Sasso, rappresentante dell’Ulivo, ha
detto di condividere l’impostazione programmatica che vede la scuola come luogo
di accoglienza e nel contempo ha ricordato la necessità di affrontare con
urgenza alcune questioni, a cominciare da quella del precariato, da risolvere
con una pianificazione razionale delle immissioni in ruolo, e dell’innalzamento
dell’obbligo scolastico.
di Andrea Toscano
Alba Sasso, vicepresidente della Commissione Cultura, scienza ed istruzione
della Camera dei deputati, ha rilevato ed evidenziato l’importanza di alcuni
passaggi dell’intervento del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni nel corso
dell’audizione in cui ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero.
La rappresentante dell’Ulivo ha innanzitutto lodato la dichiarazione di impegno,
da parte del Ministro, per “restituire alla scuola il suo ruolo e la sua
funzione di strumento di promozione sociale per tutte le ragazze e per tutti i
ragazzi, in qualsiasi famiglia siano nati”.
Scuola come luogo dell’accoglienza e dell’incontro: “una scuola che recuperi il
suo carattere di istituzione laica, che accetti la sfida della multiculturalità
e che sappia tenere assieme tutti i percorsi formativi, occupandosi della cura
del disagio e insieme della promozione dell’eccellenza”.
Alba Sasso ha poi aggiunto: “dopo il decreto di proroga di tutti i provvedimenti
attuativi della legge Moratti, che permetterà, come ha detto il Ministro, di
smontare la riforma con la ‘tecnica del cacciavite’, si tratta però di
affrontare alcune urgenze”.
Per quanto riguarda il precariato, il problema “va risolto attraverso una
pianificazione razionale delle immissioni in ruolo e una modifica dei meccanismi
di prima formazione e di reclutamento degli insegnanti”.
Per il vicepresidente della VII Commissione della Camera dei deputati è
necessario, inoltre, “l’innalzamento dell’obbligo scolastico in un biennio
unitario che possa essere momento di consolidamento delle abilità e delle
competenze e premessa indispensabile per una formazione che duri tutta la vita”.
Per la Sasso occorre “un profondo cambiamento dei saperi e della stessa cultura
della scuola italiana, a cominciare da quelle indicazioni curricolari della
scuola elementare e media che riportavano il nostro sistema didattico indietro
di decenni”. E il riferimento ad alcuni provvedimenti dello scorso Governo
appare evidente.
29 giugno 2006 |