Pronunce del Cnpi su handicap e problematiche
interculturali
di Andrea Toscano
Recentemente, il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione è intervenuto,
con due pronunce di propria iniziativa, sulle modalità e i criteri per
individuazione dell’alunno come soggetto portatore di handicap e sull’azione
educativa della scuola nel promuovere il dialogo interculturale.
Facendo riferimento all’Adunanza del 19 dicembre 2005, la Segreteria del
Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, il giorno successivo ha
indirizzato al Ministro la
nota prot. n. 11889,
avente per oggetto “Pronuncia di propria iniziativa su modalità e criteri per
individuazione dell’alunno come soggetto portatore di handicap, ai sensi
dell’art. 35 della Legge 289/2002”.
Occorre fare un (lungo) passo indietro: il 29 luglio del 2003 il Ministero
dell’Istruzione ha elaborato una bozza di un Regolamento, presentata al
Consiglio dei Ministri, con cui vengono recepite le indicazioni dell’Oms
sull’accertamento dell’handicap. Il testo si compone di cinque articoli relativi
alle finalità, alle modalità e ai criteri di accertamento, all'attivazione delle
forme di integrazione e di sostegno, alla situazione di handicap di particolare
gravità con conseguente autorizzazione al funzionamento di posti di sostegno in
deroga nonché alla ridefinizione delle procedure d’intesa con la Conferenza
Stato-Regioni.
Sono trascorsi più di due anni e mezzo ed ancora il decreto non è stato
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo, sono stati acquisiti i
pareri della Conferenza Stato-Regioni, delle Commissioni parlamentari e del
Consiglio di Stato.
Il Cnpi, nell’Adunanza del 19 dicembre scorso, prima di entrare nel merito,
preliminarmente rileva che non è stato direttamente coinvolto per l’espressione
di un parere sul provvedimento normativo in questione, “atto che ha determinato
la volontà di esercitare l’autonoma iniziativa di pronuncia considerato che la
materia ha ricadute oggettive sull’offerta educativa e formativa e sulla
gestione e formazione del personale della scuola”.
Con apposito allegato alla pronuncia, il Consiglio Nazionale della Pubblica
Istruzione fa sinteticamente il punto sull’attuale procedura certificativa dello
stato di persona portatrice di handicap, offrendo nel contempo la possibilità di
consultare la normativa essenziale di riferimento. Il Cnpi, peraltro, evidenzia
come “sino al perfezionamento del D.P.C.M. concernente Regolamento recante
modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione
di handicap, ai sensi dell’articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002,
n. 289, che modifica l’attuale sistema di certificazione dell’handicap a fini
scolastici, rimane in vigore la disciplina fissata dall’Atto di Indirizzo del
1994 (D.P.R. 24 febbraio 1994).
Con altra nota di pari data,
prot. n. 11890,
il Cnpi trasmette al Ministro dell’Istruzione il testo della pronuncia su
“Problematiche interculturali” espressa sempre nell’Adunanza del 19 dicembre
scorso.
Nelle premesse di quest’altra pronuncia, il Cnpi, richiama l’impegno progettuale
e l’azione educativa della scuola nel promuovere il dialogo interculturale ed
evidenzia che “intende sollecitare una nuova riflessione di fronte a problemi di
più ampia portata, che attraversano il nostro tempo, e che mettono in difficoltà
lo stesso modo di pensare e di organizzare la vita a scuola. Non è tempo di
distinguo, ma è pur vero che la multiculturalità è il dato di realtà in cui oggi
viviamo. Parlare invece di progettualità o di pedagogia interculturale significa
garantire una rinnovata attenzione al processo di confronto, di scambio, di
cambiamento reciproco”.
“In estrema sintesi - si legge ancora nel documento - l’educazione
interculturale ci conduce a concentrarci sul compito che la scuola ha comunque,
e a maggior ragione in presenza di studenti immigrati. Le tesi educative della
pedagogia interculturale si trasferiscono nei contesti specifici e impongono di
praticare strategie diverse in rapporto ai mondi che le culture d’origine degli
studenti rappresentano, delle loro ‘storie’, a seconda dell’età e del momento
dell’anno scolastico in cui avviene l’inserimento nella scuola”.
Al termine della pronuncia, il Cnpi sottolinea come “pur essendo stato fatto
molto, ancora molto resta da fare sulle problematiche interculturali.
Indirizzare le azioni formative nella direzione di una società più equa e
solidale, capace di garantire l’estensione dei diritti, è compito di tutti. La
scuola non può e non vuole rinunciare a svolgere questo compito fondamentale”.
14 febbraio 2006 |