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Tanti tavoli tra regioni e ministero

Primo faccia a faccia distensivo ministero-regioni sulla riforma Moratti.


Edilizia scolastica, Titolo V della Costituzione e riforma della scuola superiore. Sono i temi che saranno discussi nei tavoli tecnici tra Commissione IX della conferenza delle regioni, competente in materia scolastica, e ministero dell'istruzione. Tavoli che partiranno a breve (la decisione formale dovrà essere presa nelle prossime riunioni dalla stessa conferenza) e che sono il frutto del primo incontro, avvenuto la scorsa settimana, tra il neoministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, e gli assessori regionali alla scuola.

Una riunione tecnica che ha segnato di fatto la ripresa, tra regioni e ministero, di quel dialogo che era venuto a mancare con la Moratti soprattutto nell'ultima tranche del governo Berlusconi. Un dato politico confermato dalle parole della coordinatrice della IX Commissione, Silvia Costa.´È iniziata una nuova stagione nei rapporti tra ministero dell'istruzione e regioni', commenta l'assessore. Ma nella riunione non è mancata una voce fuori dal coro. Quella dell'assessore alla formazione campano, Corrado Gabriele, esponente di Rifondazione comunista, che, in linea con la posizione del suo partito, è tornato a chiedere la completa abrogazione della riforma Moratti. ´Il ministro parla di miglioramento', dice l'assessore, ´ma non è la richiesta che viene dal mondo della scuola e dai sindacati. I tempi tecnici per abrogare ci sono'. Più in generale, comunque, gli assessori regionali hanno espresso la loro approvazione per le modifiche già avviate da Fioroni su questioni controverse e urgenti come quelle del portfolio, in relazione alla questione della privacy, e del tutor e per avere sospeso i decreti sulla sperimentazione del secondo ciclo.

Un atto, quest'ultimo che aveva già determinato negli scorsi giorni il ritiro da parte di nove regioni del ricorso presentato al Tar contro la sperimentazione dei nuovi licei. ´Abbiamo anche condiviso la scelta di proporre al parlamento la proroga dei termini previsti dai decreti Moratti, al fine di procedere a correzioni e revisioni', continua Costa. E ora riprenderà il lavoro del tavolo tecnico sull'applicazione del Titolo V della Costituzione, che sarà articolato su questioni basilari come le competenze, ma anche le risorse, sempre insufficienti, la qualità del sistema scuola e l'autonomia degli istituti. Altro nodo cruciale, quello dell'edilizia scolastica: gli assessori hanno evidenziato l'urgenza di intervenire con una proroga del termine del 30 giugno per operare sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici ed è stato ipotizzato un vero e proprio patto sulla sicurezza che coinvolga anche gli enti locali. Poi il secondo ciclo, il nodo delle scuole superiori che, dicono gli assessori, dovrà essere ridisegnato sulle reali esigenze del mondo della scuola ed essere collegato con l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni.


20 giugno 2006