Tutor: il tormentone continua
L'Aran ha convocato le parti per definizione della sequenza contrattuale
prevista dall'art. 43 del Contratto nazionale. L'incontro è in programma per il
17 luglio. La conclusione potrebbe essere rapida.
di Reginaldo Palermo
Riprende il tormentone del tutor: nella giornata di oggi, 11 luglio, l’Aran ha
convocato le parti "per la definizione - si legge nella lettera indirizzata a
Cgil-Flc, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e Gilda - della sequenza contrattuale
prevista dall’articolo 43 del Contratto Nazionale".
La riunone è prevista per il prossimo 17 luglio e potrebbe essere l’inizio di
una serie di incontri finalizzati a mettere la parola fine ad una delle vicende
sindacali più complicate degli ultimi anni.
Stando alle dichiarazioni rilasciate nelle ultime settimane dal Ministro Fioroni
e dal Viceministro Mariangela Bastico, i margini per una favorevole conclusione
della vicenda ci sono tutti anche se è difficile credere che l’accordo sindacale
possa cancellare completamente le norme contenute negli articoli 7 e 10 del
decreto legislativo n. 59/04.
La soluzione più probabile sembra essere piuttosto quella di consentire alle
scuole di decidere in piena autonomia le modalità di organizzazione delle
funzione tutoriale che potrebbe essere benissimo "distribuita" fra più docenti
dello stesso team allo scopo di evitare rischi di "gerarchizzazione" o comunque
di differenziazione fra gli insegnanti.
La sequenza contrattuale dovrà definire anche la questione delle nuove figure
professionali necessarie a garantire l’iscrizione di bambini anticipatari nella
scuola dell’infanzia, ma in questo caso la trattativa si prospetta più semplice
in quanto il Governo ha già provveduto ad approvare un decreto-legge che proroga
di un altro anno la sperimentazione degli anticipi.
Stando poi ad alcune dichiarazioni rese dal Viceministro Bastico è probabile che
la trattativa affronti, sia pure indirettamente, la questione delle attività
opzionali.
Sembra che sindacati e Aran possano sottoscrivere una clausola che stabilisce
che le Istituzioni scolastiche non possono ricorrere a contratti di prestazione
d’opera per la copertura dell’orario aggiuntivo, come invece previsto dal
decreto 59.
La clausola limiterebbe di fatto l’autonomia e le prerogative delle Istituzioni
Scolastiche ma potrebbe servire a creare qualche ostacolo ulteriore alla
gestione delle attività opzionali.
Sarà poi interessante conoscere l’entità delle risorse disponibili per la
trattativa, dal momento che per coprire le spese degli esami di Stato il Governo
ha approvato un decreto-legge che azzera le risorse per retribuire il maggiore
impegno della funzione tutoriale.
11 luglio 2006 |