GILDA DEGLI INSEGNANTI

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Scuola & Finanziaria
1. La "missione" dell'istruzione

Tra le novità della Finanziaria 2008, nel testo approvato dal Senato, c'è anche la classificazione dei suoi diversi contenuti tematici in "missioni". Come a voler sottolineare anche nella forma la valenza finalistica, l'imprescindibilità degli obiettivi assegnati.

La missione n. 22 è dedicata all'istruzione scolastica e contiene due soli articoli, uno ampio e dettagliato, intitolato "Rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola" e uno assai breve (6 righe), intitolato "Risorse per l'attività di supporto al settore della scuola", che destina una somma considerevole (33 milioni) alla Amministrazione centrale, da utilizzare in tre aree: servizi istituzionali e generali, promozione della cooperazione culturale in Europa e nel mondo, e attività di ricerca e innovazione "con particolare riferimento alla valutazione del sistema scolastico nazionale".

Ci saranno dunque consistenti risorse (ma bisognerà vedere come saranno ripartiti i 33 milioni nelle tre aree) anche per una approfondita valutazione del sistema di istruzione, condizione preliminare e condizionante del rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola, il vero obiettivo della missione n. 22.

Detto in estrema sintesi, il cuore della missione dell'istruzione scolastica, secondo la lettura e l'ottica del Ministero dell'Economia, è focalizzato sulla riduzione dei costi e sul miglioramento della qualità dei risultati. Attenzione, però: quando parla di risultati la Finanziaria non fa riferimento alla qualità dell'insegnamento o ai livelli di apprendimento degli allievi, ma sempre e soltanto alla ottimizzazione della spesa.


2. Le difficili economie di spesa

L'articolo 94 della Legge finanziaria 2008, attualmente in discussione alla camera dei Deputati e intitolato al rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola, esordisce con un comma che dà dell'efficienza e dell'efficacia una lettura in chiave esplicitamente economica, dove la "maggiore qualificazione dei servizi scolastici" viene ricondotta soprattutto alle "misure di carattere strutturale".

Gli interventi di cui si parla, a partire dall'anno scolastico 2008/2009, stabiliscono infatti quanto segue:

-  per l'istruzione liceale, la subordinazione della attivazione delle classi prime dei corsi sperimentali passati ad ordinamento ai sensi del decreto ministeriale n. 234 del 2000 (attuativo dell'art. 8 del DPR 275, Regolamento dell'autonomia), alla "valutazione della congruenza dei quadri orari e dei piani di studio con i vigenti ordinamenti nazionali";

-  la determinazione del numero delle classi prime di tutta l'istruzione secondaria di secondo grado "tenendo conto del numero complessivo degli alunni iscritti, indipendentemente dai diversi indirizzi, corsi di studio e sperimentazioni passate ad ordinamento", con l'eccezione degli istituti in cui sono presenti ordini o sezioni di diverso tipo;

-  l'eventuale incremento del numero delle classi, da parte del dirigente scolastico interessato, solo previa autorizzazione del competente direttore generale regionale;

-  la riconversione del personale già "riassorbito" dalla precedente Finanziaria (art. 1, comma 609), entro il termine dell'anno scolastico 2009/2010, "anche prescindendo dal possesso dello specifico titolo di studio richiesto per il reclutamento del personale, tramite corsi di specializzazione intensivi, compresi quelli di sostegno, cui è obbligatorio partecipare".

Si tratta, come si vede, di misure (alcune di difficile attuazione) che offrono della "maggiore qualificazione dei servizi scolastici" soprattutto una chiave interpretativa: quella del contenimento o della riduzione di costi.


26  novembre 2007