Carolibri, tempo pieno, assunzioni La scuola e l'incubo della crisi
Cosa rischia di naufragare dei piani avviati per famiglie e docenti
Il punto sui prossimi mesi con il viceministro Bastico. Allarme precari
di Salvo Intravaia
Assunzioni a rischio, "sezioni primavera" in
pericolo e tempo pieno di nuovo in salita. E ancora. Nessun limite di spesa per
i libri del superiore, riforma degli istituti tecnici e professionali al palo,
corsi di recupero in Italiano e Matematica alla scuola media in alto mare e
incubo Tarsu (la tassa sui rifiuti) che torna a colpire le casse delle scuole.
In questi giorni di crisi politica, la scuola italiana sta vivendo momenti di
confusione. Per alcuni di angoscia. Tra riforme completate, avviate o solo
annunciate cosa cambia nel mondo dell'istruzione nostrana con la crisi politica?
Due le prospettive:
un governo guidato dal presidente del Senato, Franco Marini, con il compito di
varare la riforma elettorale prima dei referendum o le elezioni anticipate. Di
tutto quello che in 20 mesi ha messo in cantiere il governo Prodi per la scuola
cosa ne sarà? A fare il punto della situazione ci aiuta Mariangela Bastico, vice
ministro della Pubblica istruzione.
Piano triennale
immissioni in ruolo.
Che fine faranno le 120 mila assunzioni che il
governo Prodi avrebbe dovuto disporre nel 2008 e nel 2009? E' forse uno dei
temi che sta più a cuore ai 220 mila precari della scuola in attesa da anni di
una sistemazione. Dopo le 60 mila immissioni in ruolo effettuate nel 2007, tutti
se ne aspettavano altrettante per quest'anno. Ma non è detto che ci saranno.
"Essendo già previste dalla Finanziaria del 2007, anche un governo guidato
dal presidente Marini potrebbe autorizzarle", spiega la Bastico. Stesso
discorso se si dovesse andare alle elezioni anticipate col governo Prodi in
carica per "l'ordinaria amministrazione". E se per le 60 mila assunzioni
relative al 2008 procedendo in tutta fretta non tutte le speranze sono perdute "quelle
del 2009 - aggiunge il viceministro - saranno di competenza del nuovo
governo". Insomma, nessuna certezza.
Stabilizzazione
organici di sostegno.
La crisi politica rischia di infrangere il sogno di
migliaia di precari di sostegno. "Si tratta di una situazione piuttosto
complessa", ammette la Bastico. La Finanziaria 2008 ha previsto la
stabilizzazione, leggasi assunzione, in tre anni del 70 per cento degli attuali
insegnanti di sostegno: qualcosa come 15 mila assunzioni di cui la scuola ha
bisogno per dare continuità didattica agli alunni più deboli. A questo punto,
tutto resta sub judice.
Tempo pieno, sostegno
ai disabili e integrazione dei minori stranieri.
Il rilancio del tempo pieno (dalle 8 alle 16) alla
scuola elementare, così come il maggiore impulso al sostegno dei disabili e
all'integrazione dei minori stranieri sono contenuti in un piano triennale. "A
prescindere dai finanziamenti - spiega l'inquilina di viale Trastevere - era
tutto predisposto in una logica di piano triennale con il coinvolgimento degli
enti locali. A questo punto si può pensare solo all'anno in corso".
Sezioni Primavera.
Rischia di naufragare una delle esperienze più
innovative nel campo della scuola avanzate dal governo Prodi. "Anche questo è un
argomento delicatissimo: per il 2008 abbiamo stanziato 20 milioni di euro, ma
occorre la collaborazione degli enti locali", dice la Bastico. La possibilità
che hanno avuto nel 2007/2008 le famiglie di 22 mila bambini di età compresa fra
i 24 e i 36 mesi, in quanto sperimentale, potrebbe interrompersi.
Reclutamento docenti e
dirigenti scolastici.
"Alcune innovazioni sul reclutamento dei dirigenti
scolastici erano contenute nel disegno di legge Norme urgenti che doveva andare
al Senato", spiega il vice di Fioroni. Resta, invece, in alto mare l'annosa
questione del reclutamento degli insegnanti. Per avere prof più giovani e
preparati occorrerà aspettare.
Corsi di recupero alla
media.
Dopo la recente debacle evidenziata dall'indagine
Ocse-Pisa 2006 il ministro ha annunciato l'attivazione di corsi di sostegno per
i ragazzini della prima media in Italiano e Matematica. Una sperimentazione che
con tutta probabilità salterà.
Tetti di spesa per i
libri di testo al superiore.
E' forse uno dei provvedimenti più attesi dalle
famiglie che fra pochi mesi saranno sottoposti all'annuale "salasso". Il
ministero stava predisponendo un decreto che fissa i tetti di spesa alla scuola
superiore. Spesa per l'intera dotazione libraria che quest'anno per una prima
classe ha toccato quota 700 euro. Ma del provvedimento ancora non c'è traccia.
Tarsu.
Dopo una lunghissima battaglia, dirigenti scolastici e segretari, erano (quasi)
riusciti a ottenere lo sgravio di una tassa che pesa moltissimo sui bilanci
scolastici. Nel Ddl "norme urgenti" per la tassa sui rifiuti 2008 è previsto un
finanziamento diretto ai comuni da parte dello stato e un regime forfetario per
pagare il pauroso debito pregresso accumulato dalle scuole. Con lo scioglimento
delle Camere le scuole saranno costrette a mettere mani al portafogli.
Edilizia scolastica.
"I 100 milioni - fa sapere la Bastico -
relativi al 2008 saranno probabilmente erogati. Quelli del 2009 saranno di
competenza del prossimo governo".
Riforme a metà.
Resta in mezzo al guado la riforma per il potenziamento degli istituti tecnici e
professionali, richiesta a gran voce dagli industriali. Così come i cosiddetti
Poli tecnico-professionali che dovrebbero attivare gli enti locali. Stesso
discorso sul longlife learning (apprendimento lungo tutto l'arco della vita)
fortemente richiesto dall'Ue e, anche se un po' più avanti, la riorganizzazione
dell'Istruzione degli adulti e dell'Istruzione e formazione tecnica superiore
(l'ex Ifts).
In vigore.
Definitivamente approvate le norme sugli esami di
stato, quelle sul recupero dei debiti (i cosiddetti esami di riparazione), le
Nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione (scuola
dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado), lo snellimento delle
sanzioni disciplinari per il personale della scuola e l'elevamento dell'obbligo
di istruzione a 16 anni.
Il giudizio
"La scuola - commenta il viceministro, Mariangela
Bastico - ha bisogno di tempi lunghi e non è possibile pensare a continui stop
and go. Personalmente credo che l'intero pacchetto di riforme avviate debba
andare a compimento per ridare serenità alla scuola. Ma sono fortemente
preoccupata per eventuali sterzate che danneggerebbero, oltre che il personale,
prima di tutto gli alunni e le famiglie".
2 febbraio 2008
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