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Espero: il fondo pensione
complementare della scuola
Finora sono sorti diversi Fondi Pensione nel settore privato. Nella prima fase Espero è governato da un consiglio di amministrazione provvisorio costituito per metà da membri designati dal Ministero dell’Istruzione e per metà da membri appartenenti ai sindacati rappresentativi della scuola. Al raggiungimento di 30.000 adesioni, numero minimo necessario, si darà corso alle libere elezioni degli organi sociali. L’operatività del fondo decadrà se entro 18 mesi non verrà raggiunta la basa associativa minima Il Fondo si alimenta: - con un contributo dell’1% a carico del lavoratore che, volontariamente, può decidere di incrementarlo; - con un contributo dell’1% a carico del datore di lavoro. L’accordo per il comparto della scuola prevede una maggiorazione di durata annuale per coloro che aderiscono entro il primo biennio di esercizio del Fondo Espero (1% in più per chi aderisce il primo anno, 0,50% in più per chi aderisce il secondo anno); - una quota di TFR (2 %) per i
lavoratori già in servizio alla data del 31/12/2000 che, all’atto di adesione al
fondo, dovranno optare per il passaggio dal regime del TFS al regime del TFR;
- un incentivo pari all’1,50% della retribuzione utile ai fini della buonuscita,
solo per i dipendenti già in servizio al 31/12/2000 che aderiranno al Fondo. L’estensione del TFR ha riguardato i lavoratori pubblici assunti a decorrere dall’1/1/2001. Coloro che erano
già in servizio a tempo indeterminato nella Pubblica Amministrazione al
31/12/2000 continuano a trovarsi in regime di TFS – trattamento fine servizio –
tranne che non optino per il TFR aderendo volontariamente al Fondo Pensione
Espero. Tale opzione dovrà avvenire entro il 31 –12 - 2005. E’ la disposizione prevista dalla nuova legge di riforma pensionistica del 23-8-2004 che prevede l’emanazione di un decreto legislativo in base al quale ci sarà un periodo di sei mesi decorso il quale, se non interviene formale rinuncia del lavoratore, il TFR maturato verrà trasferito ai fondi pensione complementari.
Va però precisato e ce ne informa anche l’INPDAP con la nota prot. 759 del
9-8-2004, che prima dell’emanazione dei decreti attuativi della legge di
riordino del sistema pensionistico non è possibile prevedere se e in che modo i
pubblici dipendenti saranno interessati all’istituto del “silenzio assenso”. - dopo i 18 mesi entro i quali il Fondo deve acquisire le 30.000 adesioni necessarie a superare la fase transitoria ci potrà essere, se necessario, una proroga di 12 mesi decorsi i quali, senza aver raggiunto l’obiettivo, il fondo deve essere sciolto; - ad ogni aderente al Fondo verrà attribuita una posizione individuale certificata mensilmente dall’INPDAP; - allo stato attuale non è dato sapere da quale data decorrono i primi 12 mesi di operatività del Fondo, durante i quali l’Amministrazione dovrà versare il bonus dell’1%. Infine le OO.SS e il MIUR hanno concordato la
concessione di ore per assemblee sindacali eccedenti le 10 annuali allo scopo di
rendere possibile l’informazione puntuale circa il Fondo a tutto il personale
della scuola. |