14/05/2021 Il Corriere del Mezzogiorno- Nuovo anno scolastico. Molti studenti rischiano di non trovare più la loro classe

Sindacati in stato di agitazione: «Previste soppressioni e tagli che disorientano»

 

«Al Giordani di Napoli per l’indirizzo biosanitario non è autorizzata la terza classe. Dalla seconda si passa alla quarta, ma gli studenti che ora frequentano la seconda che faranno? Al liceo Pitagora di Torre Annunziata, un musicale, si sopprime la prima. Significa che si spegne l’indirizzo. Analogo problema alla Scotellaro, una scuola di San Giorgio a Cremano. Non partirà la prima dell’indirizzo odontotecnico che ha 19 alunni, tra i quali un disabile. Al Sereni saltano cinque classi dell’indirizzo enogastronomico». Rosanna Colonna, segretario campano della Cisl scuola, cita alcuni dei casi che sono sul tavolo del sindacato e che hanno indotto la sua organizzazione, insieme alla Cgil, alla Uil, allo Snals ed alla Gilda, a proclamare lo stato di agitazione. «L’ organico totale dei docenti in Campania per il prossimo anno scolastico – spiega — è stato confermato dall’ufficio scolastico regionale. Il problema, però, è che nella distribuzione non c’è stata equità tra le scuole. Vorremmo criteri uguali per tutti. Se dobbiamo tagliare per tutti a 18, nel senso che non si possono autorizzare classi con un numero di studenti inferiore, si applichi ovunque la regola». Insiste: «Peraltro sono i tagli in sé ad essere sbagliati perché se la circolare ministeriale dice che con trentuno alunni si smista una classe e se ne fanno due più piccole, significa che è possibile prevedere classi anche da 16 e 15 alunni. Non si comprende, perciò, il motivo della soppressione di tante classi che rischia di far scomparire indirizzi nuovi e promettenti o consolidati e di tradizione. Le famiglie e gli studenti perdono opportunità di scelta e si disorientano. Quelli che a San Giorgio avrebbero voluto iscriversi all’indirizzo Odontotecnico, per esempio, dovranno rinunciare o spostarsi in una scuola magari distante decine di chilometri. Molti professori, poi, saranno in soprannumero e dovranno anch’essi trasferirsi in altre scuole».

Personale tecnico e amministrativo

Problemi anche per l’assegnazione del personale ata: tecnici ed amministrativi. «Nell’attribuzione, che dipende dal numero degli studenti di una scuola, non sono stati calcolati gli allievi degli indirizzi serali. Il che, naturalmente, ha determinato un sottodimensionamento dell’attribuzione degli ata in molte scuole campane». Secondo Antonietta Toraldo, della Gilda, è mancato completamente il confronto con l’ufficio scolastico regionale: «Noi rappresentanti sindacali scriviamo mail, ma non riceviamo riscontri. Telefoniamo, ma nessuno risponde. Sono state adottate scelte discutibili e prive di criteri logici, senza che ci sia stata alcuna discussione con le organizzazioni che rappresentano i lavoratori. Addirittura sono stati usati pesi e misure differenti per formare le classi tra i territori della regione». Antonio Di Zazzo, della Uil, contesta anche l’assegnazione complessiva dell’organico. «È vero – riflette – che c’è stato un calo degli studenti pari a 17.000 unità, determinato dal fatto che si generano sempre meno figli, ma è altrettanto vero che in tempi di covid le esigenze di sicurezza e distanziamento avrebbero dovuto indurre a creare classi con un numero di allievi nettante inferiore al passato. Per questo sarebbe stato necessario avere un maggior numero di docenti. Ci si è, invece, limitati a confermare l’organico dell’ultimo anno».

Mancanza di comunicazione

Ottavio De Luca, segretario della Cgil scuola in Campania, rilancia il tema «della incomprensibilità dei criteri adottati dall’ufficio scolastico regionale». Spiega: «Alcune classi prime sono state formate con 16 studenti e per altre classi, sia pure in presenza di 18 studenti, non è arrivata l’autorizzazione. C’è stata mancanza di comunicazione e trasparenza e questo ha fatto sì che il sindacato non possa fornire risposte ai lavoratori e ai dirigenti scolastici che ci interpellano». I sindacati hanno indirizzato una lettera a Lucia Fortini, l’assessore regionale all’Istruzione, ed a Luisa Franzese, la dirigente dell’ufficio scolastico regionale. «È necessario un tempestivo intervento delle istituzioni – sottolineano nel documento – per risolvere questo problema e ripristinare il rispetto della normativa». Tra gli indirizzi a rischio, come raccontava ieri il Corriere del Mezzogiorno, c’è anche il liceo serale attivo dal 1988 all’istituto Margherita di Savoia, a Napoli. La petizione su change.org lanciata per scongiurarne la soppressione ha raccolto in 24 ore circa 1250 adesioni.

 
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